PROGETTO ‘LA SALA IN PIÙ’
La Fondazione ONLUS “Altre Parole” si adopera per restituire alla Medicina la propria dimensione antropologica, nella convinzione che una Buona Medicina non possa essere altro che la sintesi di progresso scientifico-tecnologico e umanesimo, di ciò che è misurabile e di quelle realtà umane che non hanno né peso, né ampiezza, né temperatura, quali la sofferenza, la paura, l’amore, l’ispirazione, la tenerezza o la rabbia. Migliorare l’attitudine e le capacità di ascolto nel personale sanitario e dare alla persona ammalata la possibilità di esprimersi, anche in modo diverso dal convenzionale (le parole), sono strumenti essenziali per valorizzare al massimo la dimensione extra-fisica della sofferenza/benessere del paziente.
In un momento storico in cui la Medicina tende a focalizzarsi prevalentemente su aspetti tecnologico-scientifici, la riscoperta del rapporto tra Medicina, Ambiti umanistici e Arte (il mondo delle Medical Humanities), favorisce una maggiore comprensione di sé, dell’altro e del processo terapeutico. La Fondazione sostiene fortemente l’incontro e l’integrazione fra discipline medico-sanitarie e artistiche, ognuna in grado di arricchire e completare l’altra, considerando quanto il mondo dell’arte sia ricco di strumenti capaci di favorire l’espressione e l’elaborazione di pensieri e vissuti emozionali che non sarebbe possibile manifestare attraverso altre modalità.
Un film proiettato ai pazienti nel corso di una degenza ospedaliera, con i suoi contenuti artistici e di attualità, può essere un potente mezzo per suscitare riflessioni ed emozioni e, aggiungendo note di leggerezza alla storia di un ricovero, contribuisce a rendere l’ambiente ospedaliero più amichevole, più vicino alla gente.
Il progetto della Fondazione denominato “La sala in più” (una sala di un luogo di cura trasformata temporaneamente in sala cinematografica), già realizzato per due edizioni all’Ospedale di Castelfranco Veneto, è stato esportato presso l’Istituto Oncologico Veneto (IOV-IRCCS), ove si è prevista la creazione di uno spazio in cui:
- l’umanizzazione delle cure diventa l’approccio di ascolto delle persone;
- il malato trova una opportunità di normalità;
- il famigliare trova una opportunità di condivisione;
- il territorio può riferirsi all’Ospedale con una cognizione positiva;
- le persone possono ridere, riflettere, condividere grazie all’arte cinematografica
Il tutto è stato possibile grazie all’appoggio del dott. Nicola Claudio e del dott. Carlo Bracaleoni, rispettivamente Presidente e Direttore di Rai Cinema, che hanno collaborato alla realizzazione dell’iniziativa e autorizzato l’uso gratuito dei film del listino Rai.
Le proiezioni hanno cadenza mensile per tutto il 2020.
La rassegna cinematografica è rivolta a persone ricoverate e in trattamento ambulatoriale, al personale dell’Istituto, a familiari, volontari delle Associazioni e a tutti quei cittadini che intendono vivere l’ospedale in questa maniera speciale. Al termine di ogni proiezione vi è uno spazio gestito dal Gruppo di Psicologia dell’Istituto e dedicato a riflessioni e commenti su tematiche emerse nella visione del film.